Ghalia & Mama’s Boys – Let The Demons Out (Ruf Records, 2017)

Front

Approdare all’etichetta Ruf Records per una giovane artista belga innamorata del blues è un ottimo punto di partenza.
Ultimamente sto ascoltando diversi dischi di blues al femminile (Samantha Fish, Jane Lee Hooker e Miss Velvet), segnale più che mai positivo per un genere definito “vecchio” dalle nuove generazioni anche se ancora importante per quanto riguarda la musica moderna.
Ghalia Vauthier, originaria di Bruxelles ma con una passione smodata per il blues oltreoceano ha cominciato a suonare sulle strade della sua città natale, poi ha fatto parte di un paio di band: Ghalia & the Naphtalines, energico gruppo di boogie blues ed i Voodoo Casino” coi quali ha inciso un album nel 2016. In seguito si è recata negli States per visitare i luoghi dove è nata la musica che ama,da St. Louis a Chicago passando per Memphis (è diventata un’artista rispettata a Clarksdale, Mississippi la città “blues” per antonomasia) infine è approdata in quel di New Orleans dove incontra i suoi futuri compagni di ventura che compongono i Mama’s Boys ovvero il famoso armonicista Johnny Mastro (e leader del gruppo), il bassista Dean Zucchero (Popa Chubby), il chitarrista Kevin “Smokehouse” Brown ed il batterista Rob Lee (ex Mike Zito Band). Registrato al Music Shed Recording Studio di New Orleans è composto da dodici tracce che evidenziano un sound grintoso e boogie, condotti sapientemente dalla bella voce di Ghalia e dall’armonica di Mastro.
“4 AM Fried Chicken” è un rock blues con influenze boogie mentre la successiva “Let The Demons Out” ha un groove più sporco e si addentra nelle acque limacciose del grande fiume Mississippi con assoli di chitarra fuzzy e l’armonica che accompagna la voce della cantante.

“Press That Trigger” è una cavalcata notturna e bluesy, “Have You Seen My Woman” ha influenze garage, con l’elettrica che ben si destreggia, ma sono ammorbidite dalla voce di Ghalia che porta il groove sui binari del blues (complice la presenza continua dell’armonica di Mastro) mentre “Hoodoo Evil Man” torna ad un sound blues’n’ boogie. “Addiction” è uno slow blues ipnotico e notturno che nasce dalle paludi nebbiose della Louisiana, con slide ed armonica luciferina sugli scudi.
“All The Good Things” ha un sound boogie blues classico Chicago Style orecchiabile, “I’m Shakin'”è una cover del famoso brano portato al successo da Little Willie John nel 1960 e ripreso da decine di artisti (tra cui The Blasters e Jack White) viene svolto come un fedele compitino ma non aggiunge nulla all’originale, se non la voce seducente della Vauthier. “Waiting” è un’ altra cavalcata boogie e shuffle cantata in coppia da Johnny Mastro e Ghalia ed il ritmo aumenta, la temperatura sale come in un jukejoint nei pressi di Vicksburg un Venerdì sera qualunque. “See That Man Alone” è un rock blues di grana grossa e sembra un semplice riempitivo, mentre “Hey Little Baby” riporta il disco ai livelli precedenti con un sound ipnotico ed intrecci tra armonica e slide a supportare la voce sensuale di Ghalia. Chiude questo buon disco “Hiccup Boogie” un brano che pesca a piene mani dal sound di John Lee Hooker con i Canned Heat. Un peccato veniale che gli concediamo più che volentieri, anche se la ragazza deve raggiungere ancora la maturità compositiva e vocale ma è sulla strada giusta: sicuramente in futuro sentiremo ancora parlare di lei.

Voto: ***

Tracklist:

1 4 AM Fried Chicken
2 Let The Demons Out
3 Press That Trigger
4 Have You Seen My Woman
5 Hoodoo Evil Man
6 Addiction
7 All The Good Things
8 I’m Shakin’
9 Waiting
10 See That Man Alone
11 Hey Little Baby
12 Hiccup Boogie