Chi si ricorda del gruppo che spopolava nell’ ambito della musica alternative rock di inizi anni ’90 chiamata Grant -Lee Buffalo? Suppongo in pochi, purtroppo, quelli erano anni particolari per la musica, c’era un fermento particolare, il grunge era di moda, il rock sembrava subire una battuta d’arresto mentre andavano alla grande i generi alternativi.
Grant-Lee Phillips era il leader di quel gruppo che dopo poco tempo però si perse per strada e lui intraprese una carriera solista piena di alti e bassi e con un seguito certamente non ai livelli del periodo precedente.
Sinceramente l’ avevo perso un po di vista, l’ultimo suo album che comprai uscì nel 2009 col titolo “Little Moon” ma lo ricordo con piacere (piacque pure a mia moglie). Ora esce questo “The Narrow” che per inciderlo decide di trasferirsi a Nashville (ultimamente questa città musicale sta rivivendo i fasti del passato, in quanto sono diversi i musicisti che hanno deciso di andarci a vivere con la famiglia al seguito, dopo un periodo in cui era di moda spostarsi ad Austin, in Texas) e lo registra nello studio Easy Eye, di proprietà del Black Key Dan Auerbach e si fa aiutare dal polistrumentista Lex Price (chitarra,basso, banjo) e dal batterista Jerry Roe per confezionare una collezione di brani classici, cantati con una voce ispirata e confidenziale, come nella folkish “Smoke and Sparks” oppure brani elettrici di caratura come l’opener “Tennessee Rain”, per non parlare quando sfocia nel country bluegrass con la ballad “Mocassin Creek” ( nel cui testo compare il titolo del disco).
“Cry cry” è una bella canzone di heartland rock che precede una ballata acustica dai toni suadenti “Holy Irons”. Fin qui il disco non mostra un difetto, e dopo è pure meglio con la bella ed ispirata “Yellow Weeds” oppure con il country punteggiato dal rockabilly di “Loaded Gun”.
Molto vario anche con i diversi generi musicali coinvolti, troviamo pure il southern rock in “Rolling Pin” oppure una “Just Another River Town” degna dei migliori songwriters sulla piazza ( Joe Ely, James McMurtry, John Hiatt per fare alcuni esempi). “Taking on weight in Hot Springs” con la slide sugli scudi riporta ai paesaggi aridi al limite del deserto,
“No mercy in July” è una superlativa ballad intimistica: batteria suonata con le spazzole, fiddle e le corde del banjo appena pizzicate accompagnano la voce calda di Grant-Lee.
“San Andreas Fault” è un altro brano di ottima fattura, strumentazione parca e una voce (notevolmente migliorata negli anni anche se è sempre stata ottima: nel 1995 la rivista Rolling Stone lo votò come migliore cantante maschile dell’anno ) che domina su tutto.
Chiude il disco un’altra ottima ballata “Find My Way” sorretta dalla chitarra acustica e dalla voce del nostro, che con un leggero riverbero diventa irresistibile.
Dischi come questo ne escono veramente pochi in un anno, datemi retta: almeno una possibilità bisogna concedergliela. Grazie Grant-Lee per il tuo disco più bello (finora) e per questa splendida musica.
Voto:8,0
Tracklist:
1. Tennessee Rain
2. Smoke And Sparks
3. Moccasin Creek
4. Cry Cry
5. Holy Irons
6. Yellow Weeds
7. Loaded Gun
8. Rolling Pin
9. Taking On Weight In Hot Springs
10. Just Another River Town
11. No Mercy In July
12. San Andreas Fault
13. Find My Way