Willy Vlautin – Verso Nord ( Quarup – collana Badlands 2013)

Willy Vlautin

192 p., brossura
Traduttore Agus A.

Trama:

Che differenza c’è tra ascoltare ballate country, e leggere un libro che ne racconta in prosa la trama? Se l’autore è Willy Vlautin, verrebbe da dire, forse solo la modalità di ascolto. Eppure il risultato materializzato in questo “Verso nord” non è un concept album ma piuttosto un romanzo nella più autentica (e grande) tradizione americana. Ventidue anni, cameriera nei locali di una città buona-per-i-ricchi, Allison Johnson è l’anima persa con gli occhi blu protagonista del secondo romanzo di Vlautin: figlia alcolizzata di una madre alcolizzata, con una sorella sedicenne che ha tutta l’aria di voler continuare la dinastia, un padre assente e un fidanzato cocainomane e violento, quando la sua situazione diventa troppo pesante si mette in viaggio, squattrinata e sola, lasciandosi tutto quello che può alle spalle (e quello che non può in pancia). E alla fine lascia noi, Allison, di fronte a uno spettacolo emblematico, la demolizione controllata di alcuni vecchi edifici, che sembra voler ricordare che quaggiù tutto cambia, e in compagnia di colui che potrebbe rendere finalmente più bello il cammino.

Note sull’ autore:

Willy Vlautin, già autore di un precedente libro edito in Italia da Fazi ed intitolato “Motel Life” è il leader del gruppo americano Richmond Fontaine; nelle canzoni e nei libri riesce a descrivere quel senso di isolamento riscontrato nel quotidiano di un’ America periferica, triste e marginale.

Nativo di Reno in Nevada, da giovanissino si interessa alla musica ascoltando gruppi come The Replacements, X e The Blasters unendo la passione alla lettura dei classici di Raymond Carver e Flannery O’Connor, tra gli altri.
Dopo essersi spostato in Oregon, a Portland dove conosce il bassista Dave Harding con cui condivide gli stessi gusti musicali, Vlautin fonda i Richmond Fontaine il cui nome deriva da una avventura vissuta dal bassista durante un viaggio in Messico: durante l’attraversamento del deserto rimase a piedi con la macchina e, soccorso da un vecchio hippie americano, per l’appunto tale Rich Fontaine, lo ospitò nella sua casa in mezzo al deserto e con una buona scorta di droga e birra.
Con l’ inserimento di Stuart Gaston alla batteria e con l’aggiunta di alcuni musicisti occasionali quali Neil Gilpin alla pedal steel, nel 1996 il gruppo pubblica il loro disco d’esordio, intitolato “Safety”, del country-punk aspro che rimane sempre in bilico tra un suono duro e le sonorità lente e desertiche, cupe, cariche di nervosismo e tensione.
Musicalmente si possono accostare a gruppi quali Green on Red, X, Willard Grant Conspiracy ed Uncle Tupelo.
Stesso discorso anche per i successivi album, sino al bisogno di staccare la spina, nato da un periodo difficile a livello personale per Willy Vlautin, il quale decide di nascondersi da tutto e da tutti, finendo nel deserto a Winnemucca, paesino di settemila anime, posizionato in una delle zone più inospitali del Nevada, popolata da motel, stazioni di rifornimento e casinò che offrono riparo a camionisti in transito lungo la highway 80 o perdenti alla deriva che affogano i propri problemi nell’alcol. E’ proprio qui che Vlautin riparte. Frequentando gli stessi bar e le stesse stanze d’albergo di quei poveracci, Willy trae degli spunti per le sue storie ed inizia a scrivere con una nuova vitalità ed in maniera più rilassata rispetto al passato.
La nuova ispirazione genera nel 2002 un nuovo album che si intitola proprio “Winnemucca”, grazie anche alla collaborazione con il produttore JD Foster e l’ingresso nella band del batterista Sean Oldham, segna la maturazione di un sound finalmente unico ed evocativo. La straordinaria bellezza dell’album non passa inosservata e addirittura alcune riviste specializzate considerano l’album come uno dei migliori dischi dell’anno. Rinfrancati dall’ottimo risultato raggiunto, i Richmond Fontaine proseguono e dopo solo un anno danno alle stampe un altro capolavoro: Post To Wire.
L’album prosegue nel raccontare le anime perdute del grande nulla americano assumendo i connotati di un concept-album.

La grande abilità di scrittore di Vlautin trova definitivamente la sua consacrazione nel 2006 quando la casa editrice inglese Faber and Faber pubblica il suo romanzo d’esordio “The Motel life” in cui viene descritta la tragica storia, ambientata nel Nevada, di due fratelli che dopo uno sfortunato incidente mortale causato ai danni di un ragazzino in bicicletta tentano di fuggire spostandosi da un motel all’altro, tra frequenti sbronze, lavori occasionali e amici più spiantati di loro fino al tragico epilogo finale. Il romanzo venne nominato uno dei migliori 25 romanzi dell’anno da parte del Washington Post.
Ora con questo nuovo romanzo speriamo possa bissare il successo del precedente, che nel frattempo è pure diventato un film (nel 2012) con attori del calibro di Stephen Dorff, Kris Kristofferson e Dakota Fanning.
Infine segnalo che a Maggio è prevista l’ uscita di un altro romanzo di Vlautin, per Mondadori – collana “Strade Blu”, dal titolo “Fidati di Pete” che approfondiremo a lettura avvenuta.

Discografia dei Richmond Fontaine:

Safety (1996)
Miles From (1997)
Lost Son (1999)
Winnemucca (2002)
Post to Wire (2004)
The Fitzgerald (2005)
Obliteration by Time (2006)
Thirteen Cities (2007)
We Used To Think The Freeway Sounded Like A River (2009)
The High Country (2011)

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