Graziano Romani – Diabolik-Genius of Crime (Panini comics,2016)

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Non sono un grande estimatore del fumetto in questione, nel senso che l’ho sempre educatamente snobbato in favore di altri personaggi che attiravano la mia attenzione, ma lo sono sempre stato di Graziano Romani sin dal lontano 1985 quando era il leader e cantante di una storica band, The Rocking Chairs (dopo lo scioglimento, tre di loro-Previte, Pellati e Rigo Righetti- diventeranno famosi come band di supporto a Luciano Ligabue).

Dopo gli album-tributo a ‘Zagor, King of Darkwood’,‘My name is Tex’ e ‘Yes, I’m Mr No’ raggiunge quota venti dischi pubblicati nella sua discografia personale, Rocking Chairs compresi, con il primo live ufficiale della carriera: ‘Vivo/Live’, uscito lo scorso anno. Ora lo ritroviamo “in edicola” (complice la Panini Comics) con questo nuovo progetto dedicato ad un altro eroe dei fumetti, “Diabolik, genius of crime”.
Raggiunto il quarto capitolo legato ai fumetti, Diabolik è senza dubbio il personaggio più moderno tra i precedenti e se l’omaggio a Zagor nel 2009 rimane l’unico episodio uscito per la Coniglio Editore e caratterizzato da ben 15 canzoni prima del passaggio alla Panini Comics (ed al ripristino delle classiche 13 canzoni di Graziano in un suo disco) il cd è stato pubblicato ufficialmente il 19 Maggio scorso ed è stato ancora una volta registrato negli studi Bunker di Rubiera.
Graziano Romani si autoproduce e recupera tre classici di Ennio Morricone, scritti dal Maestro per la colonna sonora del film dedicato a Diabolik uscito nel 1968.

Romani rilegge musicalmente in maniera diretta e dura, a tratti quasi hard diverse canzoni dedicate a Diabolik, forse volendo interpretare il ruolo che il protagonista ha nelle sue storie. ‘Diabolik hail hail’ che apre il disco ne è l’esempio lampante, con la sezione ritmica composta dal basso di Michele Smiraglio e dalla batteria di Francesco Micalizzi che rende esplosive le sonorità, dove la chitarra elettrica di Erik Montanari ne è la protagonista; la successiva ‘Genius of crime’ trasuda rock anni ’70 con quel flauto che Graziano ogni tanto infila nelle sue canzoni giusto per ricordare uno dei suoi amori musicali, i Jethro Tull di Ian Anderson e ci sembra di poter riascoltare il super gruppo dei Megajam 5 (che a metà anni ’90 avrò visto dal vivo decine di volte) ma con un sound decisamente più morbido e rilassato.‘Deep down’ è la prima canzone di Morricone rivisitata in un r’n’b/soul up tempo d’ impatto, con tanto di fiati curati da Max “Grizzly” Marmiroli che precede l’alternative rock westcoastiano di ‘King’s Island’ nella quale troviamo il piano di Franco Borghi.
‘Song for Eva’ è una ballata epica dove risalta l’organo di Andrea Rovacchi e la batteria secca di Micalizzi, sottofondo perfetto per la voce calda e roca di Graziano. ‘Greetings from Clerville’ un brano orecchiabile e piacevole grazie al tappeto sonoro creato dalla band capitanata dalla elettrica di Montanari e dalle percussioni di Marmiroli che accompagnano la voce di Graziano.
‘Black Jaguar’ mi ricorda alcuni brani del Boss (primo fra tutti “State Trooper”) che cominciano con sola voce ed un sound pieno di pathos (Rovacchi al synth) quasi ipnotico, poi poco a poco il brano cresce con percussioni ed elettrica sugli scudi.
“Ginko” è un hard blues tosto e duro in classico stile seventies, mentre la successiva ‘Sweet Eva Kant’, comincia con il “blow” del sassofono tenore di Marmiroli, poi si insinua la voce su una batteria appena accennata ed è uno scambio voce/sax continuo che non può che ricordare il modo di suonare di Clarence: aggiunge sentimento e “anima” al brano. Uno dei momenti più alti del disco.
‘Diabolikally’ è un funky orecchiabile, pieno di wah-wah (la chitarra sembra rimandare a The Edge) e un sax singhiozzante che funge da apripista ai due successivi omaggi a Morricone: prima con ‘Valmont’s go-go pad’ e poi con ‘Deep down (italian version)’ posta in chiusura,è un brano molto piacevole anche per il testo cantato in lingua italiana. La sequenza dedicata al Maestro è inframmezzata dal brano ‘Genius of crime reprise’, un brano essenziale, struggente, quasi jazz con il piano di Borghi ad accompagnare la voce sofferta di Graziano.
Uno dei talenti meno riconosciuti in territorio italico, ma sono trent’anni che lo diciamo…

Voto: 7,5

Tracklist:

1. Diabolik Hail Hail
2. Genius of Crime
3. Deep Down
4. King’s Island
6. Song For Eva
7. Greetings From Clerville
8. Black Jaguar
9. Ginko
10.Sweet Eva Kant
11.Diabolikally
12.Valmont’so Go Go Pad
13.Deep Down (Italian Version)

Discografia:

Rocking Chairs

1987 – New Egypt (versione LP/Audiocassetta)
1989 – New Egypt (versione CD, con 3 bonus tracks)
1989 – Freedom Rain
1990 – No Sad Goodbyes
1991 – Hate and Love Revisited
2002 – Lost and Found: Songs for the Rocking Chairs
2002 – Sparks of Passion: Best and Rarities – Greatest Hits composto da 2 cd: il primo contenente il meglio della produzione dei Rocking Chairs; il secondo, “Rarities”, con inedite versioni live e demo;

Megajam 5

1997 – Megajam 5

Album solista:

1993 – Graziano Romani (in italiano);
2001 – Storie dalla Via Emilia (in italiano);
2001 – Soul Crusader: The Songs of Bruce Springsteen
2003 – Up in Dreamland
2004 – Painting Over Rust
2006 – Confessions Boulevard
2007 – Tre colori (in italiano);
2008 – Between Trains
2009 – Zagor King of Darkwood
2011 – My Name Is Tex
2014 – Yes I’m Mister No
2015 – Vivo/Live
2016 – Diabolik, Genius of Crime.

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