Ferdinando Pastori – Rosso Bastardo (Edizioni Clandestine, 2015)

Rosso B.

Pagine 222
Disponibile anche in versione ebook

Ferdinando Pastori, dopo il discreto successo del precedente “Nero Imperfetto” (del 2011) ci presenta una nuova storia noir con protagonista l’ ex poliziotto Fabio Paleari, divenuto vedovo a causa di una triste storia legata alla morte di sua moglie.

Paleari torna a ricostruirsi un lavoro nei panni di factotum ed investigatore privato senza licenza che lavora sul passaparola. La narcolessia che lo perseguita continua a complicare la sua difficile esistenza piena di flash back, incubi e demoni interiori che lo tormentano in continuazione.

«Milano non dorme. Nemmeno quando le luci si spengono dietro le tende alle finestre. Magari chiude un occhio, uno solo, ma l’altro rimane sempre aperto. Un po’ come gli uccelli migratori che, durante le loro lunghe trasvolate, disattivano solamente uno dei due emisferi celebrali. Il confine che separa la veglia dal sonno, d’altronde, è labile. Sottile come il perizoma infilato fra le chiappe di una brasiliana. Lo sai bene tu che, al contrario della città che non dorme mai, rischi sempre di spegnerti da un momento all’altro. Di finire col il culo per terra, accartocciato su te stesso come una carta di caramella. Funziona così la narcolessia».
Un noir cupo che mette in luce un mondo composto da personaggi squilibrati ed analizza realisticamente alcuni aspetti della nostra società e del disagio di quelli che cercano di sopravvivere ai margini.

Usurai, protettori di prostitute, spacciatori, mariti e padri brutali. La sua specialità è rintracciare persone scomparse. È pagato per rovistare nel fango. Per infilare le mani dove tutti gli altri si rifiutano.

”La gente scompare, scappa da qualcosa o da qualcuno e tu sei pagato per ritrovarla. A prescindere dalle motivazioni della fuga. Non importa quanto siano legittime e ragionevoli. Le implicazioni etiche non t’interessano, tanto meno le conseguenze. Il tuo lavoro finisce quando il committente salda l’onorario. Quello che succede dopo non è altro che un sacrificabile rumore di sottofondo. Il latrato di un cane in lontananza. Uno sciabordio di parole e passi che l’orecchio riesce comunque a isolare e mettere da parte. Così come tu, senza provare alcun peso fra le scapole, arriverai a confinare Maïranouche e la sua storia in un angolo buio della memoria“.

Ha da poco ritrovato una prostituta in fuga dal suo protettore ed è già pronto ad accettare un nuovo incarico. Qualcuno ha rapito la figlia di un criminale che lo assume per scoprire chi siano i rapitori ed evitare così di pagare il riscatto. A complicare l’indagine e a rompere gli schemi a prima vista indistruttibili della sua vita, però, interviene un nuovo evento. La prostituta armena riconsegnata al suo protettore è stata violentata, torturata, picchiata e giace in coma all’ospedale. Nonostante l’investigatore abbia sempre pensato di essere immune alle questioni morali, scopre che non è così: infatti la sua coscienza si ribella ed il desiderio di vendicare la ragazza diventa incontenibile. Due indagini parallele, una porterà il protagonista a scoprire verità nascoste che fanno male, l’altra a scoprire una parte di se stesso che credeva irrimediabilmente danneggiata.
Nel tentativo di individuare una pista Paleari è anche disposto ad affrontare la Milano che naviga nelle torbide acque dei locali a luci rosse, regno di chi pratica il bondage. Ma niente è veramente come pare e talvolta gli sviluppi di certe complicate situazioni sono imprevedibili. Un noir avvincente ma molto amaro, che tiene il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.

Voto: 7,0

Note sull’ autore:

Ferdinando Pastori è nato a Galliate (No) nel 1968. Vive e lavora a Milano. Ha pubblicato: Piccole Storie di nessuno (2003); No way out (2004); Vanishing Point (2005); Euthanasia (2006); Nero imperfetto (2011); Del Vizio, La Bellezza (2012); Nella tana del Bianconiglio (2012); Boeing 777 – Cronaca di una strage (2014); Il Vizio di Caino (2014).
Scrive recensioni e articoli per il web magazine MilanoNera.

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